Qualcuno conserva il sogno della sua vita in un cassetto: ecco cosa ho trovato svuotando il mio


giovedì 1 luglio 2010

Noi


Cosa lunga da scrivere, ma breve da dire. Ieri ho sostenuto una lunga conversazione sulle nuove femministe, con una persona molto importante per me, che fa parte del gruppo anagrafico di donne che hanno vissuto la rivoluzione sessuale degli anni'60/70. Come ogni volta che accade, il confronto generazionale schianta qualsiasi possibilità di comprensione, probabilmente perchè i moduli comunicativi sono talmente lontani da rendere difficile un punto di contatto. Questo al di là della mancanza di tempo necessario a spiegare che io non coltivo il dubbio come necessità gnoseologica, ma gli preferisco l'incoerenza, che mi rende possibile l'essere profondamente convinta di ciò che dico nel momento in cui lo dico, permettendomi di cambiare opinione quando questa non rispecchi più ciò che sento. Anche perchè, sempre per mantenere la mia nota modestia, se Martin Luther King avesse avuto un dubbio e non un sogno, non credo che si sarebbe andati molto in là dagli autobus dell'Alabama. Comunque, la cosa più difficile, è far capire che dire Noi intendendo tutte le donne della mia generazione non è ergersi a rappresentante delle opinioni altrui, nè ghettizzarsi in una supposta posizione di inferiorità all'uomo. Noi è andare più in là del dire Io, è l'essere cosciente che le proprie conquiste personali, e le proprie sconfitte, fanno parte di qualcosa di più grande, che coinvolge persone che ancora non conosciamo. Noi è diverso da Loro, che non sono più quelli che devono concedere qualcosa, ma quelli che al momento hanno ancora diritti e possibilità che a Noi sono negate, e che Noi, il prima possibile, ci prenderemo, senza chiederle, perchè i diritti in democrazia non si chiedono, si esigono in quanto dovuti. Noi è la cosa che tutte diciamo, nella totale tranquillità, anche quelle che non sanno di essere femministe. Infatti, meno di mezz'ora dopo, un'altra donna mi ha detto Noi, e intendeva quello che intendevo io, e non ho nemmeno dovuto iniziare il discorso. Siamo stufe, non abbiamo voglia di essere tranquille, non ci vergognamo di essere competitive nei confronti di Loro, e non abbiamo la minima intenzione di cadere nella mistica della maternità e fingere che si possa essere tutto in modo perfetto. Siamo le eredi di Rosie the rivetter e ne siamo orgogliose.

si, ho i denti storti nonostante anni di costosissime e dolorosissime cure. E allora? Avreste dovuto vederli prima..