Qualcuno conserva il sogno della sua vita in un cassetto: ecco cosa ho trovato svuotando il mio


lunedì 27 dicembre 2010

a volte ritornano

Non è una minaccia..solo che ho visto dei commenti ai miei ultimi post, è tanto che non scrivo e mi sentivo in colpa verso chi ha letto. Che dire: ho appena riattivato la mia connessione domestica, adesso riesco a lavorare tranquillamente da Linux e probabilmente la cosa riattiverà i miei neuroni stanchi di connettermi a scatto con windows.
Nel frattempo mi sono trasformata in una guficida: ieri sera, mentre rientravo a casa, un gufetto si è lanciato contro il mio parabrezza. La cosa è stata così improvvisa che non solo non l'ho visto, ma ho sentito solo il rumore dell'urto, fortissimo, sul vetro. Sono tornata indietro e l'ho visto, ad ali aperte sull'asfalto, in mezzo alla strada, impossibile scendere per raccoglierlo (praticamente una tangenziale, al buio, un mezzo suicidio). Non dava segni di vita e l'ho lasciato lì, i sensi di colpa son tremendi: non credo potesse salvarsi, anche se fosse stato vivo, l'urto era stato davvero forte. Il fatto è che i rapaci notturni sono creature meravigliose, e l'averne ucciso uno è terribile. Per darvi l'idea: dormo col peluche di un gufo da qualcosa come 15 anni. Insomma, un natale strano: il 25 mattina ho scoperto che una persona a cui ho voluto molto bene e che avevo perso di vista da 13 anni non solo sta meglio di come l'avevo lasciata, ma è diventata quello che io speravo diventasse, eccezionale (guardate qui cos'ha fatto). E la sera di santo Stefano uccido un animale selvatico protetto. Capite ora perchè non scrivo spesso? Sono persa nelle contraddizioni dell'esistenza!!

domenica 7 novembre 2010

silenzio

Tutti questi mesi senza dare notizie.. Mi sento un po' in colpa, ma sto ancora facendo ordine nella mia vita, e credo che una serie di cose si stiano concludendo, percio', pazienza, poi mi rimettero' in riga e riprendero' i progetti interrotti.

giovedì 1 luglio 2010

Noi


Cosa lunga da scrivere, ma breve da dire. Ieri ho sostenuto una lunga conversazione sulle nuove femministe, con una persona molto importante per me, che fa parte del gruppo anagrafico di donne che hanno vissuto la rivoluzione sessuale degli anni'60/70. Come ogni volta che accade, il confronto generazionale schianta qualsiasi possibilità di comprensione, probabilmente perchè i moduli comunicativi sono talmente lontani da rendere difficile un punto di contatto. Questo al di là della mancanza di tempo necessario a spiegare che io non coltivo il dubbio come necessità gnoseologica, ma gli preferisco l'incoerenza, che mi rende possibile l'essere profondamente convinta di ciò che dico nel momento in cui lo dico, permettendomi di cambiare opinione quando questa non rispecchi più ciò che sento. Anche perchè, sempre per mantenere la mia nota modestia, se Martin Luther King avesse avuto un dubbio e non un sogno, non credo che si sarebbe andati molto in là dagli autobus dell'Alabama. Comunque, la cosa più difficile, è far capire che dire Noi intendendo tutte le donne della mia generazione non è ergersi a rappresentante delle opinioni altrui, nè ghettizzarsi in una supposta posizione di inferiorità all'uomo. Noi è andare più in là del dire Io, è l'essere cosciente che le proprie conquiste personali, e le proprie sconfitte, fanno parte di qualcosa di più grande, che coinvolge persone che ancora non conosciamo. Noi è diverso da Loro, che non sono più quelli che devono concedere qualcosa, ma quelli che al momento hanno ancora diritti e possibilità che a Noi sono negate, e che Noi, il prima possibile, ci prenderemo, senza chiederle, perchè i diritti in democrazia non si chiedono, si esigono in quanto dovuti. Noi è la cosa che tutte diciamo, nella totale tranquillità, anche quelle che non sanno di essere femministe. Infatti, meno di mezz'ora dopo, un'altra donna mi ha detto Noi, e intendeva quello che intendevo io, e non ho nemmeno dovuto iniziare il discorso. Siamo stufe, non abbiamo voglia di essere tranquille, non ci vergognamo di essere competitive nei confronti di Loro, e non abbiamo la minima intenzione di cadere nella mistica della maternità e fingere che si possa essere tutto in modo perfetto. Siamo le eredi di Rosie the rivetter e ne siamo orgogliose.

venerdì 11 giugno 2010

I prova della deficenza femminile

Se esiste una prova della supposta inferiorità delle donne rispetto agli uomini sta nel fatto che insistiamo a frequentarli.

lunedì 31 maggio 2010

Calaris

Che dire, ormai i mesi mi passano davanti come perle di un rosario, e i giorni sono più veloci del mio bancomat, che comunque sta sempre molto avanti agli stipendi. Tenendo duro e incrociando le dita nella speranza di non rimanere strozzata dalla crisi, rimango qui a sognare a occhi aperti il fatto che, una settimana fa, stavo facendo le valigie per tornare qui, ma ero ancora in sardegna, e mi ero appena spogliata dell'abito indossato durante le nozze di Sara. E' stato bellissimo, e fornirà aneddoti per i prossimi anni, tra le incursioni in massa al sexy shop della stazione e le domande inconsulte del prete sui rapporti anali degli sposi. Rimangono nel cuore, oltre all'imprevista bellezza del mare della spiaggia del Poetto, i neomelodici sardi e il nostro pervicace tentativo di mandarli in vacca al ritmo degli Abba, i fenicotteri rosa da tutti evocati ma assenti all'appello, le sbronze dei convitati, l'inesorabile festeggiare per tutto il week end, la mia capacità di far scappare la gente prima del dessert, the first man in the party. E le lacrime a pioggia al canto dei tenores. Bello bello bello. Non so se a questo punto posso accettare il tasso di umidità della pianura padana.

venerdì 23 aprile 2010

tendini, cavie e altre amenità

Mi rendo conto solo ora di non aver postato per più di un mese. Quindi ora lo faccio, proprio a diario personale, che non si dovrebbe fare ma chi se ne frega, se non mi faccio un blog per scrivere quello che mi gira per la testa allora perchè? E poi, diciamolo, non mi si legge nessuno se non quei quattro (di numero)gatti dei miei amici, e allora facciamolo, scriviamo di roba del tutto personale e immotivata. Il 18 aprile 2010, nell'anniversario dell'incidente automobilistico che mi spezzo il braccio destro in tre pezzi,il malleolo esterno del mio piede destro ha pensato di verificare se era in grado di reggere da solo tutto il mio peso a contatto con l'asfalto. Lui ce l'ha fatta, il tendine corrispondente pare di no. Quindi, da più di un mese, ho scoperto l'uso delle stampelle e delle cavigliere della gibaud, nonchè degli impacchi di argilla verde per ridurre le infiammazioni da trauma. La cosa sarà dura, ci vorrà un sacco di tempo, e dovrò mettermi mia le mie ambizioni atletiche (salto con la corda, e corsa passi, 'chè già mi facevano schifo, il trekking è un altro paio di maniche, e un grande lutto). Per ora spero bene. Nel frattempo, Pallottola la cavia mannara ha di nuovo il raffreddore, e stacolta sembra mogissimo e forse più vero del solito, così vivo con l'ansia di non ritrovarmelo lì quando torno a casa. Insomma, un discreto periodo del cappero, spero passi. State bene, ci si sente dal loculo.

domenica 14 marzo 2010

report

cosa ho appena letto (l'ultima settimana): Altai di Wu Ming; Memorie di una reginetta di provincia di Alix Kates Shulman; L'avvocato delle donne di Tina Lagostena Bassi
cosa sto ascoltando: Notturni di Chopin (suonati da Maurizio Pollini)

Sto ancora lavorando idiotamente, soprattutto però mi rintrono per le ennesime amenità batteriche (antibiotici ad uso topico, che passione). Mi sono fatta imbrigliare in un progetto che non mi convince e dal quale, conoscendomi, scapperò a gambe levate.
Nel frattempo, spero di risolvere i miei conflitti interiori (pc o divano, divano o pc? Oppure, meglio, lavatrice e ferro da stiro?).
A volte vorrei essere un pò housewife, tanto desperate un pò lo sono già.
Grazie al cielo la vita segreta delle cavie mi salva dall'abisso.

martedì 23 febbraio 2010

giusto perchè non ho mantenuto la promessa

Come tutti ben sanno sono una tirasòle. Come altri non sanno, il mio non è uno stato permanente, ma più un'incostante alternarsi di periodi di grande affidabilità ad altri (lunghissimi) di pseudoscempiaggine. Ovvero: non è che faccio peggio le cose e mi perdo le scadenze perchè sono svanita. Lo faccio per sopravvivenza, perchè la costante coscienza delle mie inadempienze mi rovina il sonno, e tirare pacchi è un pò come prendersi una sbronza per dimenticare. C'è chi si fa uno spino, io arrivo in ritardo.
Cosciente di arrivare in ritardo. Ho iniziato a farlo perchè arrivavo sempre in anticipo ad appuntamenti dove tutti arrivavano in ritardo. Poi mi sono accorta che loro erano sereni e freschi. Io ero isterica e stazzonata. Ho deciso di risolvere così.
Poi mi ha preso la mano.
Tutta questa tirata per giustificare la mia ennesima inadempienza: non ho lavorato al libro, e non ho mantenuto la promessa di farlo uscire per l'ottavo anniversario di castità. Che fare, già son punita per esserci arrivata, all'ottavo anniversario di castità. Sarà per quello che continuo ad arrivare in ritardo?

lunedì 25 gennaio 2010

perchè è bello iniziare l'anno con un mood positivo

sto leggendo: Il Collegio di Santa Lucia per giovinette allevate dai lupi di Karen Russell e L'ora delle ragazze alfa di Valeria Palumbo
ho appena letto: Io avevo paura di Virginia Woolf di Richard Kennedy e Una stanza tutta per gli altri di Alicia Giménez-Bartlett
sto ascoltanto: Danilo Rea

Dopo una lunga serata di danze selvagge, dove la selezione musicale è passata con indifferenza dai Red Hot Chili Peppers a Corona finendo su un pezzo ska, ho assodato che non ho più l'età. Il referto è stato due giorni di torcicollo: sono ormai una splendida novantenne!
Nel frattempo, ho raccolto una perla di saggezza da aggiungere al tesoretto che formerà il grande libro della verità in fase di redazione. Ve ne faccio dono, tenetela cara.

Legge di Annachiara, o del talento neurale maschile
E' scientificamente provato che il cervello maschile non è predisposto a fare più di una cosa nello stesso tempo. Gli uomini respirano.

corollario
E' opportuno scegliere un buon nuotatore. La capacità polmonare e l'abitudine all'apnea vi permetteranno di interagire sensatamente con lui.

sabato 9 gennaio 2010

esisto ancora

Dopo mesi di assenza, mi pare doveroso tranquillizzare chi si fosse chiesto se ero ancora viva. In effetti, si. Nel frattempo sta succedendo di tutto, due amiche sono appena andate a convivere, due si sposeranno nel prossimo anno (che bello che bello!), qualche altra si è appena trovata un nuovo amore, qualcuna l'ha lasciato o è alla frutta. Io, come al solito, nulla di nulla, ma ormai è questione di identità.
Sappiate soltanto che oggi ho avuto la meravigliosa autorizzazione a scrivere di una oscura vicenda, che potrei intitolare così: la dolce fanciulla e il tifoso impotente.
E come sempre, ogni cosa non solo è ispirata a fatti reali, ma li ridimensiona. Perchè, come ben sapete, certe volte la realtà supera l'immaginazione. Buone risate a tutti.

si, ho i denti storti nonostante anni di costosissime e dolorosissime cure. E allora? Avreste dovuto vederli prima..